Sabato sera non ero nel pinerolese, anzi ero proprio fuori regione, e mi sono quindi “perso” l’intensa scossa di terremoto delle 22.21. Sono stato ovviamente immediatamente avvisato, sia telefonicamente che dalle vostre preziose segnalazioni sulla nostra pagina. Sentendo e leggendo le varie testimonianze che parlavano di persone scese in strada, soprammobili caduti e tanta paura, devo ammettere che una stima soggettiva mi aveva portato a pensare ad una magnitudo superiore a quella poi effettivamente registrata. In passato (recente) abbiamo infatti vissuto scosse decisamente più forti di questa, eppure le reazioni ed i disagi erano stati minori. Come mai? Siamo diventati più sensibili? La risposta è semplice ed ora proverò a spiegarvela.

Partiamo con alcuni dati scientifici, tutti presi dal sito dell’INGV e quindi confrontabili tra loro:

 scossa del 30.07.2016: magnitudo 3.9, profondità 15km, epicentro nei pressi di Pinasca, distanza da Pinerolo circa 10km

 scossa del 07.04.2014: magnitudo 5.0, profondità 5km, epicentro in Francia, distanza da Pinerolo circa 100km (http://www.meteopinerolo.it/forte-scossa-terremoto-5-0-epicentro-in-francia/)

 scossa del 25.07.2011: magnitudo 4.3, profondità 25km, epicentro tra Val Chisone e Cumiana, distanza da Pinerolo 10-20km

Sono state omesse una lunga serie di scosse intorno alla magnitudo 3, registrate negli ultimi anni tra il Cuneese e la zona di Briancon. Come potete vedere dall’elenco però, ci sono state scosse più forti di quella registrata Sabato. Eppure la percezione era stata ben diversa, oltre al fatto che personalmente non ricordo segnalazioni di disagi domestici ne tanto meno di persone per strada. Come mai? Semplice, guardate le differenti distanze dell’epicentro dalla nostra zone e le profondità. Prendendo come punto di riferimento Pinerolo, la scossa di Sabato è stata vicina e poco profonda. Il terremoto dell’Aprile 2014 è stato meno profondo ma molto distante. Nel 2011 invece la distanza era nuovamente vicina ma con una profondità maggiore.

La combinazione avvenuta nella serata di Sabato è stata dunque la “peggiore” per quanto riguarda la nostra percezione della scossa ed eventuali disagi. A tutto questo segue poi la paura per possibili nuovi scosse. Di certo non si può imporre a nessuno di non aver paura di un terremoto, anche perchè fra tutte le possibilità calamità è sicuramente quella che spaventa di più. E’ però possibile darvi un paio di informazioni che possono probabilmente aiutarvi a restare più tranquilli una volta che la scossa è avvenuta.

Come forse molti di voi già sapranno, il Pinerolese e la Val Susa sono le zone più a rischio sismico del Piemonte secondo l’ultima classificazione ma sono ben lontane dal rischio sismico identificato per il resto d’Italia.

Questo vuol semplicemente dire che nella nostra regione siamo la zona che più facilmente può registrare scosse di terremoto. La storia sismica del Piemonte però ci viene in aiuto ed in parte ci conforta. Per come è conformato geomorfologicamente il suolo piemontese è molto difficile che la magnitudo di una scossa possa superare un valore di 5.5/5.7. I dati storici lo confermano, il terremoto più forte ad ora registrato (si parla degli ultimi 7 secoli) ha infatti raggiunto la magnitudo di 5.7 il 2 Aprile del 1808, con danni ingenti in tutto il Pinerolese e due vittime. Oltre a quel terremoto storico, sono state però solo altre 4 le scosse che hanno superato magnitudo 5.0. Non per nulla l’esercitazione della Protezione Civile di un paio di mesi fa era stata nominata “Magnitudo 5.5”, perchè grosso modo quello è il valore limite registrabile in Piemonte.

Quindi una volta che la scossa intensa è avvenuta potete stare tranquilli, con un buon margine di sicurezza per quanto in questo ambito non c’è mai certezza, che ormai il grosso è passato. L’energia accumulata è stata scaricata e molto difficilmente ci saranno repliche di pari o maggiore intensità. Saranno invece probabili, quasi sicure, piccole scosse strumentali di assestamento. Una volta passato lo spavento iniziale tranquillizzatevi, il grosso è andato!

Luci Telluriche

Un altro interessante fenomeno che ci è stato fatto notare da alcuni di voi è stata la comparsa di strani bagliori nel cielo in comcomitanza e subito dopo la scossa. Dovrebbe trattarsi di un fenomeno particolare, ancora in fase di studio, che prende il nome di “luci telluriche”. Per molto tempo sono state quasi una leggenda metropolitana ma le testimonianze di queste luci erano frequenti in caso di terremoti nelle ore notturne (il buio ovviamente ne favorisce la visibilità) finchè verso la fine degli anni 60′ sono state fotografate per la prima volta.

Ci sono diverse teorie sulle cause della loro formazione, la prima riguarda la possibilità che si verifichino reazioni chimiche all’interno di alcune tipologie di rocce sottposte alla tensione del sisma capaci di ionizzare l’ossigeno e portare poi a successive reazioni in grado di creare luci in atmosfera, altre due teorie invece puntano verso la creazione di campi elettrici o magnetici.

Vi alleghiamo il video delle luci telluriche riprese in occasione del sisma del 2007 in Perù: