Nella giornata odierna molti hanno notato uno strano fenomeno intorno al Sole, il quale risultava circondato ad una certa distanza da una sorta di anello di luce.
Esso prende il nome di “alone” (dal latino halōs: “cerchio intorno al Sole”), chiamato anche arco di ghiaccio, nimbo o aureola.

Non è nient’altro che un fenomeno ottico che qualche volta si manifesta attorno al Sole (od anche alla Luna), causato dalla presenza di cristalli di ghiaccio che compongono i cirri ad alta quota (tra i 5 e i 10 km di altezza, ovvero nell’alta troposfera). La luce viene riflessa e rifratta dai cristalli di ghiaccio e si divide nei colori di base a causa della dispersione ottica, similmente agli arcobaleni. Ai nostri occhi appare di colore bianco intenso, con una sfumatura rossastra all’interno e violetta all’esterno; l’area di cielo interna all’alone è generalmente più scura di quella esterna. Esso in ogni caso può assumere diverse sfumature di colori, in dipendenza dalle forme e dall’orientamento dei milioni di cristalli costituenti la nube, oltre che dall’angolo con cui la luce li colpisce. L’arcobaleno, a differenza dell’alone, si forma per rifrazione della luce solare attraverso le gocce di pioggia in via di precipitazione oppure le goccioline d’acqua allo stato liquido sospese in atmosfera.

Generalmente la presenza degli aloni, essendo collegati ai cirri, indica l’arrivo di un fronte caldo ed anche di piogge.
Nel caso odierno, effettivamente nel pomeriggio è transitato un debole fronte caldo in quota, accompagnato dal passaggio in queste ore di una modesta e circoscritta onda depressionaria atlantica oltralpe, che avrà poi il merito di portare un po’ di aria fresca sulle regioni orientali italiane tra oggi e domani; nelle nostre zone il passaggio del fronte caldo non sarà il segnale dell’arrivo di piogge, poichè ci sarà immediatamente l’annunciata rimonta dell’alta pressione appena ad ovest dell’Italia che porterà aria calda e stabile in quota sopra le nostre teste.
La cartina sottostante, mostrante i venti e l’umidità presenti a quasi 6000 metri di quota nel primo pomeriggio odierno, evidenzia il passaggio del fronte caldo, associato ad un temporaneo aumento dell’umidità a tale quota che è stato alla base della formazione dei cirri che hanno “sporcato” il cielo per qualche ora: